1. Autoreferenzialità – Riflessività
Fino ad ora il Forum ha costituito 2 Osservatori comunali e 12 Osservatori provinciali sulle politiche sociali, quale parte di un costituendo (il gerundio è d’obbligo, trattandosi di un progetto totalmente finanziato e da Forum) Osservatorio nazionale sulle politiche sociali.
Il compito dell’Osservatorio consiste, in breve, nel realizzare i difficili (e inconsueti) compiti di programmazione e nel contempo fornire alle Amministrazioni più incisivi strumenti di organizzazione dei servizi, prime (rudimentali) metodologie di valutazione, nonché elementi di certezza – e, eventualmente, gradi di incertezza – circa la congruità tra le azioni dell’Amministrazione e l’utenza.
Per concretizzare questo mandato l’Amministrazione è consapevole di mettere principalmente in gioco se stessa.
In primo luogo aprendo ad una riflessione “inconsueta” la determinazione del bilancio. Già l’ipotesi stessa di rendere prioritaria l’utenza e concederle mobilità e differenziazione rende difficile la classica operazione di costruzione del bilancio (almeno per i servizi sociali) totalmente secondo “voci storiche”.
In secondo luogo assoggettando la stessa Amministrazione al principio della “penetrabilità degli uffici”. L’analisi che Forum dovrà fare, infatti, poggerebbe su un presupposto falso se non prevedesse, come elemento iniziale di conoscenza, dati certi circa le azioni intraprese dall’Amministrazione quanto meno nell’ultimo triennio.
In terzo luogo introducendo elementi di razionalità circa la determinazione degli atti autoritativi – assoggettando, anzi, se stessi e il Consiglio non a una dialettica politica e ideologica ma a un semplice esercizio argomentativo. Consentitemi la banalità di un esempio: una volta “scoperto” un deficit di servizi per un’utenza che o è stata sottovalutata o è stata ignorata, oppure una riduzione dell’utenza o un cambiamento della stessa nella direzione di una possibile contrazione delle voci di costo, non resta che procedere, appunto, argomentativamente, salvo prendere atto di una migliore analisi da parte della stessa maggioranza (o parti di essa) o dell’opposizione.
Quanto fin qui detto, pur importante, non rende giustizia fino in fondo all’ipotesi di lavoro dell’Osservatorio. C’è dell’altro; e, forse, la cosa più importante per gli scienziati sociali: l’introduzione della riflessività a danno dell’autoreferenzialità. Tanto per chiarirci le idee a livello lessicale per “autoreferenzialità” intendo il fatto che la programmazione dei servizi sociali è generalmente fungibile più agli operatori che all’utenza. Per “riflessività” faccio riferimento alla capacità di un sistema di introdurre nel proprio interno elementi di (auto-)lettura, analisi e, quindi, correzione. L’ipotesi di lavoro dell’Osservatorio è, quindi, fondata sull’implicita introduzione della riflessività nel sistema.
Che cosa significa, infatti, determinare la tendenziale coincidenza, ovvero vicinanza o lontananza, tra utenza e servizi in direzione della determinazione del bilancio se non dichiarare l’apertura del sistema?
2. Descrizione dell’indagine
L’attività dell’Osservatorio, costituito dal Forum degli Assessorati nella Provincia di Sassari come nelle altre Provincie d’Italia, consiste nella raccolta sistematica di dati demografici, economici e sociali relativamente ai Comuni della Provincia al fine di costituire un patrimonio scientifico utile per la migliore programmazione dei servizi sociali, nonché per evitare una tendenziale lontananza tra l’evoluzione dell’utenza e quella dei servizi sociali che sembra, invece, caratterizzare l’attuale sistema ancorato per lo più alla metodologia della “spesa storica”.
In ordine al piano di documentazione e di raccolta dei dati, l’Osservatorio ha tratto le proprie informazioni e conoscenze tanto attraverso il reperimento di fonti e dati secondari, istituzionali e non, quanto attraverso la distribuzione a tutti i Comuni della Provincia di un questionario (allegato 1) per la rilevazione di informazioni di carattere:
demografico: rilevazione della popolazione residente al 31.12.96, numero delle famiglie, numero delle abitazioni, popolazione maschile e femminile per classi di età quinquennali a partire da 0-4 anni e per stato civile. E’ rilevante osservare che in assenza di tali dati le Amministrazioni (Regioni, Comuni e Province) disporrebbero di dati censuari decennali.
sociale, per la rilevazione di dati relativi a:
servizi per gli anziani (assistenza domiciliare, casa protetta, casa di riposo, centro sociale diurno);
servizi per i minori (centro diurno, centro di pronta accoglienza, comunità alloggio, istituto di educazione e assistenza, centro sociale giovanile, informagiovani, centro animazione adolescenti, biblioteca con sala ragazzi);
servizi per la collettività (presenza/assenza di strutture socio-sanitarie come l’ospedale e l’ambulatorio);
strutture/spazi di ritrovo (parco pubblico, oratorio, circolo/società culturale e così via).
Una ulteriore fonte di dati è costituita dal Provveditorato agli Studi che ha fornito i dati relativi agli iscritti nell’anno scolastico 1996-97 su tutto il territorio provinciale.
In particolare sono stati registrati i dati relativi a:
iscritti nell’anno scolastico 1996-‘97;
ritirati al 15.03.97;
scrutinati a giugno 1997;
promossi/non promossi/rimandati anno scolastico 1996/97;
scrutinati a settembre 1997;
promossi/non promossi a settembre 1997.
Attraverso l’INPS, inoltre, sono stati registrati i dati relativi alla tipologia di pensione, all’importo medio per sesso e Comune di residenza.
L’informatizzazione di questi dati, unitamente alla raccolta di altri rilevati dalle Istituzioni preposte (Istat, Carabinieri, Prefettura, Questura, Tribunale per i Minorenni e così via) ha consentito di approntare una banca dati in grado di rendere conto dei diversi aspetti costitutivi della realtà provinciale e comunale.
3. Note sulla tipologia dei dati contenuti nell’archivio dell’Osservatorio.
Le variabili rilevate e registrate nell’archivio dell’Osservatorio, per comodità di esposizione, possono essere distinte in due aree: quella demografica e quella sociale (cfr. Allegato 2).
Per quanto riguarda l’area demografica, le variabili rilevate sono 228, organizzate come segue: le prime 4 riportano rispettivamente l’ammontare della popolazione residente, il numero delle famiglie, la superficie del Comune (in Km quadrati) e il numero di abitazioni. La popolazione è stata poi classificata per classi quinquennali di età ottenendo 17 variabili, che riportano la consistenza numerica di ciascuna classe, per ognuno dei due sessi e per il totale della popolazione.
Successivamente per ognuna di queste 3 tipologie (uomini, donne, uomini e donne) si è provveduto, per ogni classe quinquennale di età, alla disaggregazione secondo lo stato civile, (celibi o nubili, coniugati/e, divorziati/e, vedovi/e).
Le variabili dell’area sociale, in tutto 79, possono a loro volta essere distinte in tre gruppi.
Nel primo gruppo si sono individuate 4 tipologie di servizi fornite da ogni singolo Comune agli anziani: assistenza domiciliare, presenza di case protette, di case di riposo e di centri sociali diurni. Ad ognuna di queste 4 tipologie sono state associate 6 variabili indicanti rispettivamente: la presenza (e, in questo caso, il numero di punti in cui il servizio è erogato) o meno della tipologia del servizio in questione, il numero di operatori impiegati, il tipo di gestione (pubblica, privata convenzionata, mista, autogestita), il numero di utenti che ne usufruiscono, il costo annuo e l’eventuale quota a carico dell’utente.
Nel secondo gruppo si fa riferimento alle tipologie di servizio fornite ai minori, per ognuna delle quali, analogamente a quanto fatto per l’area anziani, sono state definite 6 variabili. In totale sono state individuate 8 tipologie, che riguardano la presenza e le caratteristiche di: centri diurni, centri di pronta accoglienza, comunità alloggio, istituti di educazione e assistenza, centri sociali giovanili, centri informativi, centri ricreativi e di animazione, biblioteche con sale ragazzi.
Nel terzo gruppo, infine, con riferimento ad altre strutture socio-sanitarie e di spazi di ritrovo sono state definite 7 variabili indicanti la presenza (e l’eventuale consistenza) o meno di: ospedali, ambulatori, parchi pubblici, oratori, circoli e/o società culturali, enti e/o fondazioni di assistenza e/o beneficenza e di altri spazi di aggregazione. Completano l’archivio i dati INPS sulle pensioni erogate nei Comuni della Provincia (tipologia di pensione, importo e così via).